Jenever e Gin
Come vi avevo già scritto nell’ aricolo GIN, un pò di storia il Gin per come lo conosciamo oggi è una sorta di evoluzione del Jenever prodotto in Olanda. Ve lo avevo descritto in maniera molto semplificativa come un Whisky non affumicato ma aromatizzato.
Parlando però in maniera più tecnica il Jenever era un malt wine, ovvero una combine di egual volume di mais, segale e malto d’ orzo, generalmente distillato in alambicco dal sapore decisamente maltato che con molta probabilità ricordava appunto un whisky giovane.
Il Jenever, precedentemente confezionato in anfore di terracotta, oggi è leggermente cambiato e rispetto ad allora non è solamente prodotto da malt wine ma viene spesso combinato con del grain alcool , perciò possiamo distingurere il jenever in:
- Young style se il malt wine è inferiore al 15%
- Old style se il malt wine è superiore al 15%
Il discorso diventa leggermente più complicato parlando di Gin in quanto abbiamo decisamente più categorie. La definizione Europea dice che
il Gin è un distillato dalla gradazione minima di 37.5% composto da alcol etilico di qualità minima europea, bacche di ginepro ed altri aromi definiti botanicals. Fra tutti gli aromi , quello del Ginepro deve essere predominante.
Partendo da qua possiamo suddividere il Gin in tre categorie fondamentali regolamentate a loro volta da un disciplinare:
- London Dry Gin dove si utilizzano solo aromi naturali trasmessi durante un unico processo di distillazione. Contraddistinto dal fatto che non sono assolutamente ammessi aromi e coloranti dopo la distillazione.
- Distilled Gin dove sono consentite dopo la distillazione colorazioni e l’ aggiunta di aromi sia naturali che artificiali.
- Compounded Gin prodotto con alcol etilico non ridistillato dove attraverso una macerazione a freddo sono aggiunti aromi naturali o artificiali. Il più diffuso durante il periodo del Gin Craze e per questo conosciuto anche come Bathtub Gin.
I sistemi di produzione sono diversi e numerosi. Si può utilizzare un classico alambicco o una distillazione in colonna. Passando per una cold distillation, che sfruttando l’ assenza di ossigeno permette una lavorazione a temperature decisamente più basse con risultati sorprendenti dal punto di vista aromatico. Anche le botaniche a loro volta possono avere metodi di lavorazioni diverse, immerse in macerazione( steeping) o sistemate in cestelli sopra l’ alcol da distillare dove avviene una sorta di cottura a vapore come negli alambicchi carter head. Alcuni produttori effettuano inoltre dei blend distillando singolarmente le botaniche.
Meritevoli di mensione sono l’ Old Tom Gin che può essere considerato il collegamente fra jenever e gin dove è prevista un aggiunta pari al 2% di zucchero o un addolcimento tramite spezie. Abbiamo poi lo Sloe Gin, un Gin aromatizzato con prugnole selvatiche. Categoria a se è invece costituita dal Plymouth prodotto nell’ omonima città situatata nel sud dell’ Inghilterra, unico Gin protetto da una IGP (Indicazione geografica protetta) purtroppo decaduta dopo l’uscita del Regno Unito dall’ Unione Europea.
Se vi state chiedendo se è possibile produrvi il vostro Gin in casa proprio come si faceva a Londra nel periodo del Gin Craze affronterò la tematica in un altro articolo fornendovi una simpatica ricetta per la vostra produzione.